Un uomo nudo, coperto solo da un panneggio chiaro, giace in posizione obliqua, con il busto eretto e lo sguardo rivolto verso l’alto. La luce caravaggesca scolpisce il corpo in modo quasi scultoreo, con una morbidezza che non smorza la tensione fisica, ma la sublima.

Il blocco di pietra su cui si appoggia suggerisce solidità, ma la posa rilassata e lo sguardo rivolto verso l’alto lo trasportano su un piano mentale.

L’uomo non è un eroe, né un martire, ma un pensatore del corpo, un’anima che abita la carne con consapevolezza.

Figura femminile nuda avvolta da un drappo rosso, colta nell’istante culminante di un gesto rituale.

Il corpo si tende all’indietro, mentre il volto si apre alla luce e la mano si alza verso l’alto, come in un’estasi sacra o mitologica.

Il serpente che si avvolge al braccio e la fiamma accesa sullo sfondo completano l’immaginario antico, in bilico tra rito, visione e sacrificio.

Un’opera di tensione drammatica, che intreccia forza fisica e spiritualità arcaica.

  • La posa, stabile ma non rigida, evoca una presenza terrena, quasi scultorea, che unisce il peso del corpo alla sospensione del pensiero.

    Il volto piegato, lo sguardo abbassato e il gesto incompiuto della mano raccontano il silenzio interiore, la riflessione, l’attesa.

    Una celebrazione della carne e della forza, senza retorica, in uno spazio vuoto che diventa mentale.

La Promessa

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Un uomo e una donna sono ritratti inginocchiati, in una posa di profonda connessione.

I loro corpi, avvolti solo da un panneggio leggero, sono piegati uno verso l’altro. Le mani si stringono con dolce fermezza, le fronti si sfiorano in un gesto di reciproca fiducia.

L’opera racconta l’unione tra forza e vulnerabilità, tra maschile e femminile, tra azione e ascolto.

Lo sfondo scuro e la luce caravaggesca esaltano i volumi scultorei dei corpi, senza mai distogliere lo sguardo dalla tensione emotiva che li lega.

Figura femminile seduta, nuda, colta nell’attimo che precede un gesto.

Il corpo, scolpito dalla luce e dal tempo, si apre verso l’alto con il braccio sinistro, mentre il destro si distende verso lo spazio esterno.

L’opera combina l’impostazione accademica a una presenza viva, interrogativa.

Un equilibrio tra forma, carne e tensione del pensiero.

Occhi antichi

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Una giovane donna è ritratta in una posa raccolta, tra la prontezza e la resa. Il suo sguardo, rivolto verso l’osservatore, non chiede nulla e non offre risposte: è uno specchio limpido, spietato e innocente. La luce scolpisce con delicatezza ogni parte del suo corpo, ma sono gli occhi a trattenere l’anima dell’opera.

È una figura fuori dal tempo, un’apparizione senza nome, che si fa voce muta di chi guarda. Il panneggio bianco ai fianchi suggerisce una nudità spirituale più che fisica.

Non c’è vergogna né provocazione, ma solo verità, in bilico tra il mistero e la rivelazione.

Figura femminile solenne, ritratta frontalmente mentre avanza verso l’osservatore.

Il corpo è coperto da un velo trasparente, mentre una mano si protende in un gesto d’invito o perdono, e l’altra trattiene un coltello.

Il volto sorride, ma lo sguardo è enigmatico: accogliente e minaccioso allo stesso tempo.

Un’aureola scura ne corona il capo, evocando la santità classica ma lasciando aperta l’interpretazione.

L’opera invita a riflettere sul doppio volto del potere femminile: la cura e la giustizia, il sacrificio e la ribellione.

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